Dopo tanta siccità finalmente sono arrivate le piogge e i nostri amati sentieri iniziano ad ammorbidirsi. Sicuramente le nostre gambe ne gioveranno non dovendo più calpestare quella terra arida dura come asfalto che, soprattutto in discesa, è la causa di tanti acciacchi e traumi. Ma per affrontare al meglio i nostri allenamenti sul bagnato dobbiamo adottare i giusti accorgimenti e attrezzarci nel miglior modo soprattutto per quanto riguarda il primo contatto con il suolo: la scarpa.
Ebbene si, ci sono sostanziali differenze tra una scarpa adatta alla stagione estiva e una adatta alla stagione fredda. Principalmente i requisiti fondamentali che una scarpa invernale deve avere sono due, vediamo insieme quali.
Quando si corre sul bagnato o addirittura sul viscido come con fango e neve, il grip è fondamentale. Ritrovarsi ad affrontare una salita o ancor peggio una discesa con una scarpa poco adatta può essere prima di tutto molto pericoloso ma anche scoraggiante in quanto consumeremmo la maggior parte delle nostre energie per cercare di non sbattere il c**o a terra piuttosto che salire o scendere con una buona velocità.
Fondamentale quindi diventa scegliere una scarpa con un'artigliatura della suola più pronunciata se non specifica, in modo che il fango non sia in grado di attaccarsi alla suola creando l’effetto saponetta, ma permetta di drenare all’esterno il più possibile mantenendo una suola più pulita possibile e consentendo ai tacchetti di fare il loro mestiere.
Come deve essere strutturata quindi la suola ideale?
Sicuramente una tacchettatura pronunciata è ideale, tendenzialmente dai 5 mm in su ma non basta solo questo. L’aspetto fondamentale che abbiamo detto prima del far defluire il fango all’esterno della suola è dato dalla distanza tra gli artigli, che deve essere maggiore rispetto ad una scarpa estiva, e la forma del tacchetto che non deve essere pari ma inclinato verso l’esterno in modo che venga scaricato il fango alla flessione della scarpa.
Senza tener conto della calzata della scarpa anche la scelta della struttura è parecchio soggettiva, c’è chi preferisce una scarpa libera da membrana anche correndo su terreni molto bagnati, mentre c’è chi appena la temperatura scende sotto i 15 gradi e il terreno diventa più umido utilizza scarpe con membrane ultra impermeabili. Questo principalmente accade perché, come in molti già sanno, una membrana impermeabile come può essere il Gore-Tex protegge, è vero, dall’entrata dell’acqua nella scarpa ma non è traspirante, non permette perciò al piede di respirare facendo evaporare il sudore, indebolendolo e rendendolo più vulnerabile a fastidiose vesciche.
Quindi come spesso accade la soluzione ideale sta un po’ nel mezzo, è giusto evitare di soffocare il piede ma è sbagliato correre con i piedi immersi in una vasca da bagno. Bisogna conoscere bene se stessi e valutare quando effettivamente la scarpa impermeabile ci viene in aiuto, l’unico modo è perciò provare le scarpe in diverse condizioni partendo dal presupposto che se soffriamo molto il freddo negli arti utilizzeremo una scarpa con membrana, mentre se abbiamo un piede che tende a sudare molto una scarpa libera.
Quando invece non è più soggettivo l’utilizzo della membrana impermeabile ma diventa fortemente consigliata è la corsa in media montagna con condizioni impervie. Sappiamo che anche con la neve si può correre, rendendo le nostre uscite uniche con panorami mozzafiato e divertimento assicurato… magari con l’utilizzo di Ramponcini. In queste occasioni è fondamentale avere una scarpa impermeabile che protegga il piede e lo mantenga caldo utilizzando anche Ghette che proteggano dalla caviglia fino al polpaccio.
Ora che hai qualche utile informazione sulla scarpa giusta per le tue uscite invernali non ti resta che scegliere la tua prossima calzatura e affrontare i tuoi sentieri in qualsiasi condizione.
Buon Trail a tutti!